
Quello che "rode".
Tutto quello che "rode" della politica comunale a Perugia:

AD OGNI AZIONE CORRISPONDE UNA ADEGUATA REAZIONE!
Dal Corriere dell'Umbria (leggi l'articolo qui)

Questi sono solo dei fatti avvenuti di recente nella nostra città ma di queste realtà di comportamenti antisociali se ne sono visti in passato, si vedono al presente e se ne vedranno in futuro ancora in abbondante quantità.
La domanda è questa: serve che seguitino ancora a succedere altri fatti incresciosi nella nostra città perché si dica, con sicurezza, che la politica comunale, anzi, che la maggioranza comunale, anzi, che la giunta comunale, anzi, che il sindaco Andrea Romizi hanno fallito nel dare una pur minima sicurezza, sia di giorno che di notte, nelle nostre strade?
Si obbietterà: "Ma in moltissime altre città ci sono le stesse incresciose situazioni di anti socialità come qui da noi a Perugia!" (come si legge nell'articolo a margine).
Sicuro! Ma questo significa solo che nelle città interessate, ugualmente, come da noi, la politica comunale sta fallendo!
In questo disastroso contesto ci sono gli assessori, titolari delle deleghe comunali, ai quali settori vanno attribuiti questi fatti , che si affannano nei giornali locali, come nelle televisioni locali, a puntualizzare che sono pronti, ad ogni situazione che si verifica in tal senso, a far intervenire prontamente la Polizia Municipale per ripristinare l'ordine dove sia necessario.
Ma è proprio questo il punto da discutere con la massima sollecitudine ed attenzione perché è proprio da questa necessità di intervenire che si evince, in modo chiaro, l'inefficacia e la non capacità della politica del nostro Comune di prevenire attraverso modi adeguati questi eccessi di malcostume, criminalità, vandalismo, degrado, disagio sociale fino allo spaccio ed al consumo della droga.
Le "male-movide"e i loro eccessi, che in questi mesi si affannano tanto a voler far cessare senza minimamente riuscirci, non sono le cause primarie di questo stato di cose ma niente altro che i sintomi finali di una sofferenza individuale e sociale, attribuita erroneamente alla mancanza di socialità per la pandemia, della quale gli stessi responsabili politici comunali, non sanno ne individuare con chiarezza ne porvi un altrettanto efficace rimedio.
E allora cosa dobbiamo fare?
Come possiamo credere e pretendere che i problemi della nostra città non vedano gli eccessi di mal comportamento che si verificano finché noi cittadini non saremo capaci di scegliere i giusti amministratori comunali?
Alla stazione di Fontivegge:
IL SOTTOPASSO È ANCORA AL "PASSO"!
Apprendiamo con piacere che il sottopasso in questione è, ancora una volta a disposizione della cittadinanza ben ripulito e sistemato.
Ogni tanto, come si dice, una "ripulita" ci vuole e i quattrini da qualche parte si rimediano sempre. Magari fosse così per tutti i problemi della città!
Vi ricordate la rimessa in sesto del 2016 per lo stato in cui l'avevano ridotto i soliti vandali bricconi? No? Leggete qui!
Anche allora si era provveduto oltre al sottopasso, a mettere in opera addirittura 75 telecamere di videosorveglianza che "dovevano" sorvegliare l'intera area della stazione, 24 ore su 24 ore.
Peccato che per i fattacci successi li dal 2016 fino ad ora non siano servite a molto queste 75 video-sorveglianze.
Ma
noi di "Perugia: Social City" speriamo sempre in un futuro
migliore!
(La favola della Buona Notte!)
C'era una volta, in un paese lontano lontano:
(clicca sul titolo sopra per l'allegato)
Scusatemi tanto ma se la cosa non fosse così importante da farmi quasi piangere, mi verrebbe da sbellicarmi dalle risate.
Il Nucleo del decoro urbano di Fontivegge (tra l'altro non si capisce bene perché il Nucleo solo di Fontivegge e non di tutta la città!) ha scoperto, attraverso gli appostamenti, le analisi dei video delle telecamere, ecc, in Piazza del Bacio (e proprio seduti nelle scalette in loco), spacciatori e tossicodipendenti intenti a fare il proprio lavoro.
Affermare candidamente ciò è come dire che in una vasca piena di "pesci rossi" sono riusciti a pescare due "pesci rossi".
Eccezionale!
Cosa si potevano aspettare di trovare in quella zona, dove quei mercati non chiudono mai la saracinesca perché hanno il loro maggior guadagno e, per questo, sono conosciuti da molto tempo non solo a Perugia ma quasi in tutta Italia?
MA A CHI VOGLIONO FARE FESSI?
La Lega comunale "blinda" il sindaco di Perugia.
Si, ma in un abbraccio mortale!
Se questo abbraccio fosse venuto in un momento meno sospetto forse (e ribadisco forse) qualcuno avrebbe anche fatto finta di crederci ma, visto come è messo il buon Andrea Romizi, riferendomi alla sua illeggibilità nell'essere di nuovo eletto nel prossimo turno elettorale in un contesto di elettorato con più di 5000 abitanti, per lo stop della famosa terza volta, è fuori di dubbio che resta un atto di pura e mera convenienza di parte per assicurarsi, quando sarà il momento, la benedizione di F. I., per il candidato della Lega che proporranno per essere il nostro nuovo sindaco.
Ora, da cittadini che non siamo sprovveduti, ci domandiamo e sarebbe legittimo sapere cosa ne pensa il nostro Andrea, di questa ridicola presa di posizione della suddetta Lega comunale.
Naturalmente
non come sindaco ma nella sua funzione di coordinatore regionale in
Umbria del partito che gli ha dato tale incarico e che, comunque,
dovrebbe essere sopra a tutto il resto, nei suoi doveri politici.
CRIMINE DI SERIE "A" E DI SERIE "B"...
...PER I NOSTRI AMMINISTRATORI?
AMMIREVOLE...
...come il nostro sindaco Romizi e l'assessore alla sicurezza Merli si prendano cura dei propri cittadini!
Una profonda solidarietà hanno espresso per quel povero vicedirettore delle poste di Ponte Pattoli colpito alla testa da chi ha rapinato il suo ufficio.
Ripeto: ammirevole non c'è che dire!
Forse però una domanda, per capire, noi di "Perugia: Social City" ce la potremmo porre!
Come mai il sindaco Romizi e l'assessore Merli non hanno ugulmente espresso la loro solidarietà al fattaccio, come abbiamo tutti letto nella stampa locale e non, dell'anziana signora aggredita, sbattuta in terra in malo modo e derubata dell'auto, il tutto avvenuto nel parcheggio dell'ospedale di Perugia il giorno 8 marzo?
Forse ai medesimi sfugge qualche specie di crimine e qualche altra specie invece no?
LA STACCIONATA INESISTENTE.
Dalla serie: "La città dimenticata"!
Tra via Machiavelli e via G. B. Vico c'è una pericolosissima situazione per la quale qualcuno si potrebbe far male seriamente.
Ancora una volta questa zona della città che, come ampiamente dimostrato in varie occasioni da noi di "Perugia: Social City", è del tutto o quasi dimenticata dai nostri amatissimi amministratori comunali.
Chissà perché quel quartiere della città non si merita la stessa attenzione che mettono nel far apparire perfetto lo stato di Corso Vannucci e zone limitrofe? Misteri della psiche dei politici.
Comunque, a parte le battute ironiche a chi non vuole sentir ragioni di trattare tutti i cittadini alla stessa stregua dignitosa che gli spetta, sta di fatto che, come si vede benissimo dalle foto in allegato, la situazione in cui versa la staccionata, è molto pericolosa per le persone quanto per gli animali.
Sovrastando un muro di almeno 4-5 metri, potrebbe succedere che qualche sprovveduto, o ancora peggio, un bambino fuggito all'attenzione dei suoi, potrebbe cadere con gravi conseguenze.
La perfezione nella manutenzione dei beni pubblici della città? Nessuno la pretende ma, invece, è diritto di tutti pretendere di togliere queste situazioni potenziali di pericolo che si vengono a creare per una scorretta attenzione nelle necessarie manutenzioni da fare.
C'è altresì da mettere in chiaro che questo stato precario della staccionata, che otre tutto dove ancora è in opera il legno di cui è fatta risulta completamente marcio, non è di questi giorni ma è uno stato che si trascina già da molto tempo ed è un caso che ancora nessuno ci sia fatto male
I "CALIMERI" DEL COMUNE COLPISCONO ANCORA!
Leggiamo da un quotidiano online della città (Perugia Today)
che il nostro sindaco è orgoglioso di dare, ai suoi cittadini amministrati, un parco rinnovato e funzionante in quel di Madonna Alta.
Nulla da eccepire; evviva...evviva...evviva!
Ma quello che a noi di "Perugia: Social City" ci rode un pochettino è il fatto di come viene rappresentato questo dovere che l'amministrazione, comunque sia, aveva ed ha, come obbligo amministrativo, di effettuare in ogni modo e visto anche, il ritardo accumulato nel fare il proprio dovere, avrebbe dovuto avere il pudore politico/amministrativo di non pubblicizzarlo, politicamente, come in effetti ha fatto.
Un altro aspetto, che ci rode ancora di più del precedente, è come i "calimeri" del Comune usano (ed abusano) l'aspetto della rinascita del parco come motivo di contenimento della criminalità della zona.
Non c'è che dire! Furbissimi ma...non tutti i cittadini ci cascano!
Quante volte la Giunta attuale, con il sindaco Romizi in testa, hanno messo in opera strumenti in tal senso ed ogni volta hanno dichiarato che ad ogni miglioramento strutturale del quartiere sarebbe seguito un significativo regredire della criminalità? Una miriade di volte! Abbiamo visto che ciò si è verificato? No proprio!
Ed allora come potremmo credergli anche in questa occasione; visti oltretutto i fatti cruenti che nella zona seguitano a succedere continuamente a "barba" degli inefficaci provvedimenti che i nostri stimati amministratori hanno preso e tutt'ora prendono?
Da Monteluce a "Montebuio"
Precisamente da oasi di speranza per i numerosi malati che entravano al Santa Maria della Misericordia a progetti di edilizia mai realizzati dalla politica regionale quanto da quella comunale.
Progetti che nel tempo si sono rivelati irrealizzabili per svariati motivi dove alla base di tutto, oltre l'incapacità degli amministratori, si sommava la difficoltà di reperire capitale per lo scarso interesse ed i timori che sorgevano in chi veniva chiesto di mettere i propri danari in quanto, a ragione, dubitavano della loro capacità di essere realizzati.
Ne volete sapere di più sulle follie irrealizzate (solo negli ultimi tempi) dalle nostre amministrazioni? (Leggi qui)!
PERUGIA, ALBERI COMUNALI POLITICI.

Tutto serve a fare un bel brodo politico.
Le potature come strumento di propaganda politica? Ebbene si!
Ogni albero, suo malgrado, a Perugia, è diventato strumento di propaganda della sponda di maggioranza comunale, dei partiti che ne fanno parte e degli uomini che li gestiscono.
Una strategia, a dire il vero, che funziona perfettamente e dà i suoi succosi frutti.
Anche la normale manutenzione di potatura di un albero serve allo scopo.
Questa strategia può anche essere parzialmente accettata ma quando viene esasperata, come succede nella nostra città, chi la pratica cala inesorabilmente sul ridicolo.
A Perugia siamo arrivati a strumentalizzare anche questi insignificanti aspetti: come una normalissima manutenzione di un minuscolo sito di verde pubblico possa servire per attrarre l'attenzione della cittadinanza onde propagandare se stessi per soggetti particolarmente attenti al benessere dei propri amministrati, senza il minimo reale sforzo che lo giustifichi.
Stiamo parlando della normale potatura dei lecci che sono piantati nella piazzetta Ruggero Puletti (leggi qui)
La stampa, a favore di un certo indirizzo politico, ne parla ampiamente dandone un risalto non giustificato mentre altre faccende e situazioni disperate, di altri spazi di verde pubblico, che sono all'estremo della loro sopravvivenza, sono taciute per non far apparire la verità sulle loro precarie condizioni per la totale mancanza di manutenzione.
Giampiero Tamburi
PERUGIA; I FASCI CHE SFASCIANO!
La politica comunale, con in testa il sindaco Andrea Romizi, si trovano in pieno marasma istituzionale per la questione dei "fasci littori" venuti alla luce in quel del mercato coperto restaurato.
Una certa parte della città insorge per nascondere il "murales"dei brutti ricordi mentre un'altra parte lo vorrebbe come testimone della storia passata anche se "dolorosa", come affermato dallo stesso sindaco.
Da qui la soluzione "salomonica" di chiedere alla città di esprimersi per individuare "soluzioni condivise partecipate": un modo semplice ma efficace di scaricare le responsabilità politiche del "levare o lasciare" sulle spalle dei cittadini. Magari i nostri amministratori/politici adoperassero queste soluzioni per determinare le questioni politiche da prendere su le cose che contano per Perugia! Ma si!!! Aspetta e spera!!!!!!!!!!!!! (leggi qui)
Due locali chiusi. Merli se ne compiace!
IL COMPIACIMENTO DELL'ASSESSORE SERVE A POCO!
"Non si
rispettano le regole? Si chiude! Avanti così!
Che ci sia il non rispetto delle regole da parte di gente per quanto riguarda le cautele da adottare per il contenimento della pandemia è abbastanza chiaro per tutti: come è chiaro per tutti che lo stesso non rispetto delle regole imposte per una civile convivenza porta ad atti di delinquenza.
Ma ciò non vuol dire che il tutto si risolve solo con la chiusura (pro tempore) dei locali che non rispondono a certe regole, come non si risolve con l'allontanamento di soggetti dediti al crimine i quali, dopo pochissimo tempo, ce li ritroviamo a inquinare di nuovo, con la loro criminalità, i quartieri della città.
L'assessore in questione Luca Merli, titolare della delega alla Sicurezza del Comune di Perugia, nel suo profilo di Facebook, si compiace, con queste parole: "Non si rispettano le regole? Si chiude! Avanti così!" di queste operazioni effettuate dalle Forze dell'Ordine, tanto Statali quanto Municipali ma, secondo il nostro punto di vista, tale dichiarazione lascia supporre, rispetto al medesimo assessore, un concetto poco chiaro di visuale sulla grave questione che investe la nostra città, facendo apparire chiaro che la politica comunale portata avanti non ha risolto in passato: ne ha la minima possibilità di risolvere in futuro, le questioni più scottanti e pericolose che investono e toccano da vicino tutti noi cittadini!
Sempre l'assessore in questione dà la netta impressione di confondere la "prevenzione" con la "repressione" che riguardano il trattare questi atteggiamenti antisociali e di conseguenza, come è logico aspettarsi, questi soggetti li ritroveremo sempre a fare le stesse cose, mettendo in atto sempre la stessa criminalità nelle nostre strade.
Se la politica di certi partiti che gestiscono il nostro Comune rimane questa "che Dio ci aiuti" in futuro. (leggi qui)
Giampiero Tamburi
SFREGIATO IL BUSTO DI GUGLIELMO MIGLIOCCHI
Atti sempre uguali nel tempo!
Nulla di più che una fasulla strategia che si conosce da sempre.
È passato un secolo e più da quanto questi strani e dolorosi principi, nella società italiana andavano per la maggiore e da allora, nulla è cambiato; ne nei modi ne nei mezzi per offendere qualsiasi principio che non sia di gradimento a chi pratica questi inutili mezzi.
Inutili mezzi perché le idee non si possono uccidere!
Per quanto possa fare ed offendere chi non ama la Democrazia la medesima avrà sempre la meglio su ogni azione che possono fare per soffocarla.
"Osservare, valutare e passare oltre"; questo è quello che và considerato quando assistiamo a questi scempi!
LA FEDE VACILLA?
Sicuramente chi ha la fede Cristiana non la fa vacillare per un prete che si comporta come non dovrebbe, contravvenendo alla missione che rappresenta ne, soprattutto, per la moralità dell'uomo che dovrebbe avere e che invece gli manca.
Il Cardinale dovrebbe invece interrogarsi riguardo ad un altro atteggiamento e porre questa domanda a se stesso: ma la Chiesa è stata pronta ad intervenire su questa angosciante vicenda? C'è chi crede di no per come si è comportata intervenendo molto tardivamente con la sua inchiesta (vedi https://www.palermotoday.it/.../prete-arrestato-inchiesta... ).
Se c'è qualcosa che vacilla nei fedeli non è la fede in Cristo ma sicuramente la fede nei rappresentanti della sua dottrina!
TUTTO NELLA NORMA!
TUTTO SECONDO LE ASSURDE LOGICHE DELLA POLITICA
Monteluce; da un anno è stato attivato il piano di salvataggio con il fondo immobiliare Amco Prelios ma le ditte debitrici non ci stanno!
Quando il passo voluto fare dalla politica è decisamente più lungo della gamba è naturale che i conti non tornino!
E questo è assolutamente fuori discussione!
La politica regionale si è sopravvalutata ed ha preteso e raccontato alla gente (e questo è il lato peggiore della faccenda), ciò che era e resta tutt'ora irrealizzabile per lei: rendere il complesso di Monteluce (ex Ospedale regionale) finito, funzionale e visibile nella sua interezza!
Ma queste cose non debbono stupire più di tanto! Perché la politica (tutta) vive anche raccontando favole per lei irrealizzabili pur di attirare più persone possibili nella sua rete. I partiti sono fatti così: è nel loro DNA!
Sono, nel profondo, convinti di ciò che diceva Alberto Sordi nel film "Il Marchese del Grillo": "Mi dispiace ma io sono io e voi non siete un ca..."!
DA "BORGAROLO" DEI TEMPI PASSATI!
Non è che posso far finta di non vedere come è ridotta la nostra amata Perugia ne, tanto meno, il Borgo d'Oro che mi ha visto nascere e fino all'età di 18 anni, partecipare alla sua vita sociale, attraverso l'Oratorio dei Salesiani e con le bici prese a noleggio dal, come viene definito ora, "il libero pensatore" Vittorio Gorini, detto allora da tutti i borgaroli 'L Gorino.
Come pure il ricordo della festa della Madonna Ausiliatrice e della processione lungo il corso, dove le gente, in precedenza, aveva apposto lungo tutto il suo percorso dei "festoni" che erano tutta una kermesse di colori per le carte colorate che i proprietari del dolcificio Perugina, regalavano ogni anno alle donne del borgo e con il lancio dei petali di fiori che i borgaroli dalle loro finestre gettavano al passaggio della statua della Madonna.
Il ricordo di quando accompagnavamo, noi "freghi", Padre Riccardo Pizziconi, il francescano titolare della Parrocchia di San Michele Arcangelo dal 1947 fino al suo decesso nel 1989, alla benedizione delle case nei giorni della Santa Pasqua dove, per la miseria che all'epoca del dopoguerra aleggiava nel borgo, erano più i quattrini che dava alle famiglie più povere che quelli che riceveva.
Non che la delinquenza non ci fosse anche allora; c'è sempre stata ma era una delinquenza molto "casareccia" ed alla buona perché tutti conoscevano tutti.
La più eclatante? Il furto della corona di diamanti dell'immagine della Madonna che stava (e tutt'ora sta) al centro della Cattedrale di San Lorenzo (Piazza IV Novembre) ad opera del recidivo soprannominato " 'l brigantino" per il motivo di stazza molto piccola e perché tutta la vita l'aveva dedicata alle mascalzonate.
Un fatto che ci rendeva tutti sdegnati ed impauriti, restando comunque tutti fiduciosi perché la Polizia, considerando la gravità della cosa, aveva impegnato una enorme quantità di agenti per porre quanto prima la parola fine a quello scempio sacrilego.
Questa, nei miei ricordi, era il Borgo d'Oro e soprattutto, Corso Garibaldi; che io in una breve poesia in vernacolo definivo così;
"Si corzo Garibaldi 'ncora è t.li
co 'n tutte le su chèse e le su Chiese
'na còsa è 'n zacco chièra e bàn palese
la gènte nn'è più quilla ch'èra 'n di"
Ora accontentiamoci di questo stato!
VIA DELLA VIOLA:
un fatto, il come, ma soprattutto il perché!
Dall'articolo in allegato: "Accoltellamento di via della Viola...ecco com'è andata. Motivo scatenante: una banale questione di precedenza."
"Chi è senza istinti scagli la prima pietra!".
Non è per giustificare ma per capire il perché di una così violenta reazione per un malessere dovuto ad un istinto primordiale che ancora abbiamo vivo e attivo all'interno della nostra sopravvivenza: territorialità!
Se siamo onesti ad ammetterlo quando siamo buoni buoni in fila ad aspettare il nostro turno e un qualcuno cerca di occupare, palesemente, quello spazio che crediamo nostro, chi di noi non ha una reazione di territorialità che ci porta a contestare, magari anche offendendo il soggetto, o con altre manifestazioni che vanno dalle urla alla gesticolazione esagerata, che hanno tutto l'aspetto di una violenza contenuta?
E fino a lì ci siamo! Comprensibilissima la reazione!
Ma quando si eccede, come ci capita di leggere nell'articolo, c'è, di fondo, qualcosa che non funziona correttamente in chi la compie.
Forse sarà perché ormai siamo abituati a pensare che la nostra persona deve essere considerata dagli altri sopra di tutto e di tutti.
Che ogni cosa c'è dovuta e che "gli altri" si devono fare da parte quando entriamo in gioco noi in quanto consideriamo la società che ci circonda come una massa pronta e obbligata solo a soddisfare i nostri desideri, apprezzando solo le nostre verità e non ci sfiora neanche "l'anticamera del cervello" che agendo in questa maniera, a lungo andare, la cosa si ritorce pesantemente, contro noi stessi e che prima o poi siamo costretti a subirne le dovute conseguenze.
"ERA IL TEMPO DELLE ROSE..."
Una petizione di 250 cittadini chiedono alla politica comunale maggiore attenzione nel risolvere i problemi ambientali e l'assessore Otello Numerini (titolare della delega comunale all'ambiente) e lo stesso risponde: "piena condivisione per la realizzazione del piano del verde"!
Ecco un esempio di concetti, di azioni e di intenzioni politiche che non hanno collocazione nel tempo in quanto il copione, della commedia, la risposta è sempre la stessa.
Peccato che questi problemi restano sempre nel limbo delle cose astratte e che, rinnovandosi all'infinito, non posseggono mai le parole; "Mettiamolo veramente in atto!"
La politica del nostro Comune, un poco per tutti i problemi, ma specialmente per quelli del verde pubblico, è in uno stato che a definirlo disastrato è fargli un complimento!
Colpa dell'assessore che ha la delega? No! Penso proprio di no!
Le responsabilità del disastro dello stato precario dei parchi di Perugia è sostanzialmente di tutta la giunta. È la giunta che in definitiva ha disposto dei capitolati di spesa posti in essere nel bilancio dello stesso Comune; e quindi...
L'assessore ha solo la responsabilità di non essersi opposto a quei quattro spiccioli del relativo capitolato di spesa ma che volete; "...più che il dolor potè il digiuno..."
Non illudetevi cittadini di veder risolto il problema del verde pubblico!
Ogni volta che qualche associazione si metterà seduta nello sgabello pubblico a raccogliere qualche firma, i responsabili della politica comunale abbassando le orecchie, come un cane bastonato, griderà "Obbedisco" ma poi, calmatesi la tsunami dell'indignazione popolare, tutto tornerà alla bonaccia di prima! (leggi qui)
I MINI SPAZI VERDI DI PERUGIA?
Ubi Maior Minor Cessat!
Catone il Censore quando pronunciò il principio "Ubi Maior Minor Cessat" certo non pensava ai disgraziati spazi verdi della nostra città ma, sicuramente, il principio morale dell'affermazione si può sicuramente assumere anche per questo caso specifico.
Come tutti noi cittadini della bella Perugia, sappiamo, perché abbiamo occhi per vedere (e per piangere), che i nostri spazi verdi, quelli grandi e blasonati (figuriamoci quelli mini) non godono delle grazie dei nostri politici/amministratori (pro tempore) comunali.
È vero che tutto non si può avere ma, dal poco al nulla ce ne corre di strada!
La questione del verde pubblico a Perugia, anche se la prendiamo, qualche volta scherzandoci sopra, è disgraziatamente una cosa molto seria, perché gli effetti collaterali di questa mancanza di sensibilità sociale che caratterizza la politica cittadina, sono devastanti; sia socialmente che strutturalmente, per non mettere in secondo piano anche l'aspetto igienico di ciò che diventano, con la nulla manutenzione che ricevono, questi "incolti" spazi.
È già "grasso che cola", come diciamo noi perugini, che una volta all'anno venga tagliata l'erba che cresce rigogliosa, ignara della smania del risparmio a tutti i costi, dei nostri politici comunali.
Di questi mini spazi verdi, nella nostra città, ce ne sono un grande numero dislocato in quasi tutti i quartieri, se non nelle vie, dell'urbanità. (leggi qui).
Ne abbiamo preso, come dimostrazione uno a caso. Quello di via Cino da Pistoia, nel quartiere della Pallotta.
Alcune delle foto che ho postato insieme a questo artivoletto sono di una eloquenza straordinaria.
Lo sistemeranno dopo che avranno letto quello che ho scritto? Non lo so! Vi farò sapere!
LA POLITICA CITTADINA RINGRAZIA SEMPRE!
Ogni volta che Polizia e Carabinieri mettono a segno una vittoria sulla criminalità c'è sempre la politica comunale che ringrazia.
Sarà un modo per nascondere la propria inefficienza nella lotta alla malavita che sempre più pianta le sue radici nella città?
A lungo andare "Perugia; Social City" non può fare a meno di porsi questa domanda.
Deve essere così altrimenti non si capisce bene questo continuo incensare le Forze dell'Ordine da parte del sindaco Andrea Romizi che, con dietro (qualche volta) anche l'assessore alla sicurezza (ma quale?) Luca Merli (Lega), non solo ringrazia a nome suo ma anche a quello dei cittadini, ogni qualvolta fanno solo il loro dovere contro la criminalità che distrugge Perugia.
Politicamente, se lo fanno per far stare sempre nella cresta dell'onda i loro rispettivi partiti e loro stessi, non regge proprio!
I cittadini ormai sono abbastanza "svegli" per capire dove i politici vogliono andare a parare.
Ma poi! Comportandosi in questo modo, gli stessi personaggi politici/amministratori del Comune, non è che brillino particolarmente per ricevere una medaglia (politica) su ciò che le suddette Forze dell'Ordine fanno per il benessere di noi tutti.
Signor sindaco, l'unica cosa da fare come politica comunale, per avere un reale riconoscimento dai vostri amministrati, è quello di mettere in atto veri provvedimenti che aiutino chi si spezza in quattro per togliere di mezzo la criminalità! (Leggi qui)
PROVE TECNICHE POLITICHE!
(per
un nuovo ordinamento di comando comunale).
A chi ha il "cannocchiale mentale" per guardare più lontano e più chiaro nelle faccende politiche della nostra città, non sarà certo sfuggito dove veramente vogliono andare a mirare questi atteggiamenti e queste dichiarazioni fatte dai responsabili comunali, provinciali e regionali del partito (forse un po troppo partito) di F.I.
E se quel cannocchiale viene ancor meglio puntato nel contesto politico amministrativo di Perugia, verrà ancora meglio compreso ciò che il futuro ci aspetta; sia a quale partito apparterrà il futuro sindaco della città e perfino quale sarà la squadra che la governerà nella prossima legislatura amministrativa!
I segnali in tal senso ci sono tutti e chiari, in quanto, da parte dell'attuale sindaco, non a caso in questi anni che sono passati della legislatura 19/24, c'è stata (e seguita ad esserci) una lenta ma costante volontà di dare in mano deleghe importantissime come la sicurezza, il verde pubblico e quante di simili si possono dare, al partito della Lega (ex Lega nord) e se due più due in matematica fa sempre quattro, la conclusione viene da se!
Vi sembra troppo? No! Per chi sa leggere tra le righe delle dichiarazioni fatte e messe in evidenza d'articolo in allegato la conclusione è logica.
Non fermatevi all'apparenza perché il vero obbiettivo è questo!
Dell'articolo in allegato leggete attentamente l'ultimo paragrafo (Partito unico) perché il vero "succo" della faccenda è solamente quello e non credete minimamente alla storiella che il "Progetto parta del basso" perché non sono questi i partiti che tengono conto del volere della gente se non rispecchia il "loro" volere"! (leggi qui)
La politica non "biodinamica" del Comune di Perugia!
L'agricoltura"biodinamica"!
"Due parole che implicano un modo di lavorare, osservare, di vivere la terra. Una filosofia di vita per apprezzare tutta l'armonia di un campo coltivato, il succedersi delle stagioni e del tempo."
È in questo modo sommariamente che, chi pratica un certo tipo di coltura, definisce, sia filosoficamente che operativamente questo sfruttamento della terra.
Proviamo ora a trasporre gli stessi principi al fare politica.
Cosa ne verrebbe fuori?
Che la politica dovrebbe avere un comportamento che tenga conto della complessità del suo operato; aldilà dei risultati ottenuti e della strada da percorrere per ottenerli.
Operato dove, oltre le volontà di ogni ideologia politica di mera contrapposizione con le altre, venga considerato principalmente l'aspetto di una possibile armonia sociale, dalla quale il cittadino ne tragga i maggiori vantaggi a prescindere dal voto che ha intenzione di dare nell'urna elettorale!
È utopia? Forse!
Ma è per questo modo di non comportarsi che la politica ormai è vista, da chi viene amministrato, come un fatto negativo in tutte le sue forme e le sue sostanze.
Caso tipico di questo aspetto è senz'altro ciò che sta accadendo rispetto alla volontà dittatoriale della politica comunale, riguardo alla messa in opera di eventuali piste ciclabili nei confronti degli alberi che dovrebbero essere sacrificati per la loro realizzazione.
I cittadini che hanno a cuore il loro verde pubblico e che, soprattutto non sono stati minimamente interpellati in merito, si sono espressi con un comunicato che non lascia dubbi a tal proposito.
l'Associazione "Fiab Perugia Pedala" al riguardo così si esprime: "Apprendiamo con preoccupazione dell'esistenza di un progetto che, come già accaduto per il parco 'Vittime della Foibe', prevede anche nei pressi del parco 'Chico Mendez' l'abbattimento di alcuni alberi in salute per far posto a una pista ciclabile che fa parte dell'itinerario dedicato alle due ruote che dovrà unire la stazione di Fontivegge all'area di Pian di Massiano".
L'associazione seguita a mettere abbastanza bene i puntini sulle i: "Le piste ciclabili non siano un alibi per abbattere alberi in salute".
E "Perugia: Social City" aggiunge; ogni cosa che si realizza senza il placet dei cittadini, al momento opportuno sarà, politicamente, restituita con i dovuti interessi! (leggi qui)
MINACCE DI MORTE A FONTIVEGGE?
Cattivo atteggiamento di gente che neanche dovrebbe calpestare il suolo della nostra città.
Questo è scontato e neanche ci sarebbe da spenderci una parola!
Tutti conosciamo i fatti di quella zona di Perugia e non possiamo fare altro che esternare il nostro rammarico per una quasi incapacità delle autorità comunali di porvi i dovuti rimedi, secondo le proprie competenze che la legge autorizza. Sono molti anni che ci provano senza successo!
Quello che è accaduto al residente è una cosa grave ed è un fatto che dovrebbe essere sanzionato dalle Forze dell'ordine nel modo più rapido possibile: tanto più che nell'articolo si parla di telecamere che avrebbero ripreso la scena della tentata aggressione e quindi rilevabile in modo inequivocabile.
Come si diceva, piena solidarietà al cittadino residente ma quando si parla di un "cittadino-sentinella", la questione si fa molto più complessa e fuori da qualsiasi scema che autorizzi un possibile intervento sotto questa forma.
Cosa significa essere definito "sentinella"?
Chi ha dato questa qualifica ad un cittadino qualsiasi autorizzandolo a comportarsi in tale modo avvalendosi di quella qualifica? È stata una certa parte della politica della città o questa "sentinella" agisce per conto delle autorità perché nominata dalle Forza dell'ordine per tale controllo?
Certo, un cittadino che si imbatte in certe faccende ha quasi l'obbligo, se se la sente e ne ha la forza, di far intervenire chi di dovere ma, preso come un dovere civico e non perché chiamato come "sentinella" da chissà quale presunta autorità a compiere un dovere che non è specifico di una pseudo mansione dato non si sa bene da chi e qualificato come soggetto di un non ben definito "corpo di vigilanza". (leggi qui)
LE DENUNCE (DEI CITTADINI) NON HANNO LE GAMBE BUONE!
Tra il dire e il fare...ci sono sempre di mezzo una marea di volontà!
Le volontà dei cittadini; le volontà degli amministratori; le volontà degli uffici tecnici che dovrebbero intervenire e chi più ce ne ha più ne metta!
E quindi, soprattutto in politica, si nota la massima espressione della dicotomia su ciò che si chiede e su ciò che si ottiene e come lo si ottiene.
Il modo di far politica e la sua mal celata opportunità, specialmente quella che tocca direttamente i cittadini di qualunque città con il suo sindaco, la sua giunta e quelli che hanno la discrezionalità di fare o non fare le cose, si può trovare e capire nella normale prassi di gestione delle problematiche che riguardano la città di loro competenza.
Perugia non è una eccezione perché la sua politica comunale non è differente da qualunque altra città del nostro Paese!
Ma, se le cose vanno proprio in questo verso, non c'è proprio da meravigliarsi! Rientra perfettamente nella più assoluta normalità delle cose perché i suddetti signori amministratori, si sa, hanno in mano la bacchetta e l'orchestra la dirigono loro come, dove e quando vogliono.
D'altro cando, come potrebbero fare i cittadini, con i loro problemi da risolvere, per suonare la loro orchestra che in effetti non esiste?
Una orchestra che non ha gli strumenti non può suonare nulla e così succede ovunque!
E gli strumenti che dovrebbero possedere i cittadini, per mettere in ginocchio( politicamente) la volontà dei loro amministratori possono essere solo la capacità di organizzarsi in associazioni.
Si dirà: "Ma le associazioni dei cittadini già esistono!". Certo! Ma non basta solo esistere: bisogna vedere anche a quale "parrocchia" politica appartengono in che modo e in quale sostanza dicono di essere a favore dei cittadini e di perorare le richieste degli stessi! (leggi qui)
NO ALLA CHIUSURA DEL DORMITORIO!
Ieri, domenica 23 maggio, alcuni ospiti del Cva dei rimbocchi hanno manifestato il loro disappunto per la chiusura della struttura che li ha ospitati fino a che il sindaco non ha deciso di far venire meno questo benessere per i suoi cittadini senza tetto.
La ragioni di questa decisione da parte del nostro primo cittadino? Ce ne sono più di una!
La prima sicuramente è quella economica; la possibilità di un risparmio nel bilancio comunale! Per i signori politici i bilanci amministrativi sono più importanti degli esseri umani!
La seconda è senz'altro quella politica! Come potrebbe essere altrimenti? Questi cittadini non portano voti concreti e quindi è opportuno che si stanzino sei milioni per le strade o per altre opere volute da associazioni che percorrono politiche più vicine a chi detiene il potere decisionale nell'amministrazione comunale, piuttosto che soddisfare le esigenze reali di chi non porta voti (anche se è nell'indigenza più assoluta)!
Ma non passerà per l'anticamenta del cervello dei nostri amministratori la necessità di predisporre un tetto sotto cui mettere i senza tetto che copra tutto l'arco dell'anno e sia stabile e duraturo nel tempo?
È troppo chiedere che nei bilanci, che tanto amano fare per soddisfare le loro esigente politiche, sia compreso un capitolo che dia questa possibilità?
Giampiero Tamburi (Perugia: Social City) (Leggi qui)
Il verde pubblico a Perugia: questo sconosciuto!
Un ramo si schianta da un albero del piazzale della scuola G. Cena in via Dalmazio Birago? Nulla di eccezionale? E cosa ci si poteva aspettare di diverso?
Se proprio volessimo essere sinceri e dire la pura verità, non ci sarebbe da raccontare molto sul verde della nostra città perché il suo stato precario si capisce benissimo dai disastri che ogni giorno (e più volte al giorno) si leggono dai giornali.
Ma, se proprio volessimo fare maggior chiarezza di come stanno le cose e di come il Comune lo gestisce, cominciando dal suo assessore che ne ha la delega fino al sindaco che fa finta di non vedere, alcune considerazioni ci corre l'obbligo di doverle fare.
Da molto tempo la nostra associazione, "Perugia: Social City", se n'è accorta di come il verde pubblico viene gestito a Perugia e sa anche che la questione è molto pericolosa (se non addirittura tragica) per la sopravvivenza del medesimo!
Cominciamo con il dire che la ricchezza della città, in quanto al verde, è immensa e non è solo quella dei parchi più blasonati.
Nella legislatura passata, ad opera dell'allora vice sindaco Urbano Barelli, fu fatto un censimento delle aree della città e, senza contare quelli che noi chiamiamo "mini parchi" perché talmente esigui come superficie (ma ugualmente importanti per ciò che rappresentano) si evidenziò il numero, più o meno, di circa 300 spazi.
Poi, dopo il lavoro, la spesa di energia ed economica fatta per rendersi conto di quale importante superficie si stava parlando, il vuoto più assoluto e di conseguenza, la poca conoscenza che si poteva avere all'epoca svanisce in una nebbia dove, per la politica comunale, è difficile muoversi stabilendo, di fatto, un corretto protocollo di interventi mirato ad essere efficace per offrire un servizio necessario alla collettività tanto per un benessere materiale quanto intellettuale, sociale e culturale della medesima.
In pratica quello che sta facendo la politica comunale è il muoversi freneticamente in mezzo a questo (per loro) oscuro problema. Cercando di "tamponare" solamente le numerose denunce che quotidianamente dai cittadini riceve per i danni che si verificano, provocati esclusivamente dall'inevitabile incuria che la loro oscura visione gli nega di prevenire.
Il pratica è il famoso serpente che mangia se stesso dalla coda! (leggi qui)
IL CENTRO STORICO?
Questa
è la grande attenzione da parte dell'amministrazione comunale per
quella parte della città!
E
poi l'esimio assessore con delega ha il coraggio di dire "Tutto
va bene nella gestione del verde pubblico"! (leggi qui)
QUALCHE VOLTA LE OMBRE PRENDONO FORMA!
"Vengono a cena ospiti importanti. Imbandite la tavola con il servizio buono"!
Ridendo, ma la cosa è serissima, si potrebbe interpretare in questo modo il comportamento dell'amministrazione comunale in questo frangente.
Non far cadere i ciclisti nelle tappe del giro d'Italia che territorialmente, in città, ci riguarda è un dovere!
Ci mancherebbe altro! Ed è per questo che in sindaco di Perugia ha pensato bene di "tappare" le buche delle strade, sempre negate, che devono percorrere i ciclisti!
Vi ricorderete che anche alcuni anni fa fu fatta la stessa cosa. Infatti anche via della Pallotta, tra le altre vie, fu rimessa a nuovo.
Da tutto questo comportamento, alquanto strano, se non altro di dubbia amministrazione, una verità viene a galla: l'asfalto delle strade della città fanno "schifo" e il sindaco se ne è reso sempre perfettamente conto se si dà da fare per "lisciare" l'asfalto in questa occasione!
Quello che lascia perplessi e che emerge con chiarezza, sempre dal nostro amato sindaco e da tutta la giunta che gli va appresso,è che questi signori considerano i cittadini, da loro amministrati, un gradino di importanza sotto ai corridori che si apprestano a percorrere le strade di Perugia.
Dietro questi fatti non c'è alcun dubbio che le ombre prendono forma e diventando tangibili realtà di un modo di amministrare il benessere pubblico che lascia dell'amaro in bocca! (leggi qui)
Costituire una Consulta del verde pubblico?
La Morbello l'ha chiesta in commissione e vuole che venga portarla in discussione in Consiglio come ordine del giorno!
Certo. La richiesta non è sbagliata, in teoria sarebbe una consulta che darebbe una spinta essenziale alla gestione corretta del verde pubblico.
Ma in pratica cosa significherebbe?
La prima cosa che mi viene in mente è quella che abbasserebbe (di molto) il potere decisionale dell'assessore che ne ha la delega perché il doversi confrontare con consiglieri dell'opposizione ( la Morbello di fatto appartiene al M5s) sarebbe, per lui e per la sua maggioranza (centro destra), una dolorosa martellata sui calli in quanto le decisione che si prenderebbero, in quella novella Consulta, dovrebbero essere divise e questo tipo di divisioni, in politica e anche all'assessore competente, non sarebbero per nulla gradite!
Come finirà?
Non ci vuole la sfera di cristallo per saperlo!
Dopo mesi e mesi (se non anni) che aspetteranno per vederlo all'ordine del giorno di qualche Consiglio comunale, tutto finirà nel dimenticatoio e seguiteranno a gestire (male) come prima il grande problema del verde pubblico. (leggi qui)
Come siamo arrivati a questo punto?
Quando mai finirà questo modo di gestire perugia?. (leggi qui)