Quale politica vogliamo?
Cosa ci serve a noi cittadini?
UNA POLITICA DI FORMA O DI SOSTANZA?

Forse
è questa la prima domanda che noi cittadini che andiamo a votare i
nostri futuri leader (!) politici/amministratori comunali, dovremmo
rivolgere a noi stessi e di cosa, in questi periodi di fermenti e di
agitazione elettorale, vogliamo avere, dalla politica stessa e quale
volontà abbiamo nel dare rispetto a cosa la politica dei vari
partiti ci propone.
In
soldoni; vorremmo che ci mostrassero prima gli obbiettivi da
raggiungere e come raggiungerli (i loro programmi elettorali) e, in
secondo tempo, proporci i noni dei candidati a Sindaco che dovrebbero
realizzarli. Cosa che puntualmente non avviene mai!
Perché?
Domanda retorica in quanto la risposta già la sappiamo! Perché è
la storiella che sempre si racconta che,nelle elezioni del Sindaco,
conta di più dare fiducia al personaggio che si conosce che al
partito che rappresenta!
Non
c'è cosa più falsa in natura politica comunale perché non
viviamo più nei villaggi o nelle comunità dei piccoli paesi, dove
il sindaco va a passare le serate ed a bere un buon bicchiere di
vino, con i suoi concittadini, all'osteria "Da Peppe"! Forse,
in una città come la nostra, vale il concetto contrario: sappiamo
bene chi non votare se conosciamo il soggetto!
Oggi,
nelle città, come può essere Perugia, conosciamo i candidati futuri
a sindaco attraverso la stampa e tutti sappiamo bene che la realtà è
ben lontana da ciò che leggiamo nei vari giornali di tendenza o
meno.
Ed
ecco che è opportuno e necessario che, i vari partiti, ci mettano al
corrente, prima di tutto, dei loro programmi futuri, più che della
persona (o delle persone) che cercherà di realizzarli.
Mai
chiedono la nostra partecipazione e il nostro parere (concreto) su
quali debbano essere gli obbiettivi da realizzare, nell'eventuale
mandato che avranno se diventeranno maggioranza e quali gli
essenziali problemi della collettività da risolvere, prima di riempirci
la cervice di come sono bravi e come è opportuno avere come
candidato quello o quell'altro soggetto (la maggior parte delle
volte perfetto sconosciuto alla massa).
Non
dicono mai, in primis, quali sarebbero le loro idee e come intendono
risolvere i problemi maggiori della società, secondo le loro
competenze, che si accingono ad amministrare.
Per
citarne qualcuno, problemi come:
-
l'attenzione all'assistenza da dare ai meno abbienti;
-
le soluzioni da adottare per dare la garanzia di una maggiore e più
efficace assistenza sanitaria;
-
cosa si dovrebbe fare per una maggiore riuscita riguardo l'istruzione
pubblica, sia da un punto di vista strutturale (edifici scolastici)
che sostanziale;
-
come controllare e mettere in atto tutte le le norme possibili che
siano efficaci mezzi di contrasto al crescente sfruttamento del
lavoro nero e agevolando, nel contempo, il commercio e le industrie
del proprio territorio, per garantire una maggiore occupazione;
-
porre maggiore attenzione al proprio bilancio, con le risorse a loro
disposizione, per poter garantire una maggiore equità negli
interventi che veramente servano alla collettività.
L'elenco
è molto lungo ed impossibile discuterne su questo post!
Un
concetto però è sicuro: non si possono soffermare solo o assorbire
tutta la nostra attenzione sul fattore sicurezza che, seppur
necessario e primario, non è l'unico motivo di disagio per coloro
che vengono amministrati.
Perugia 05 novembre 2018