PIÙ BUONI, PIÙ CATTIVI O UGUALI?

 Sinceramente, almeno da parte mia, è difficile parlare o scrivere di qualsiasi argomento nella situazione di emergenza attuale, sia di quella sociale che personale dove, oltre che rischiare di arretrare nel nostro benessere per molto tempo prima di poter tornare come eravamo in precedenza alla pandemia, preoccupa ancora maggiormente quella individuale e ci domandiamo continuamente quante ancora saranno le vittime che il covid19 procurerà.

Era inevitabile che in questa disgraziata situazione, come avveniva in passato ed avverrà sempre in futuro, si alzasse qualche novello filosofo profeta a dirci che nel dopo, l'umanità uscirà da questa situazione più buona e migliore!

Forse le parole, da chi in queste ore tragiche ci vengono sciorinate, nascondono una naturale paura che ha la presuntuosa umanità per l'impossibilità di controllare il microscopico killer.

È completamente inutile "ciurlare nel manico" come blaterano questi dei dell'Olimpo: la storia ci insegna che dopo le epidemie e le guerre l'umanità resta ciò che è sempre stata; ed è già "oro che cola" se non diventiamo più egoisti, arroganti, manipolatori (e chi più ne ha più ne metta) di come eravamo prima!

Al contrario e questo ci stà come nostro diritto, è che se c'è qualcosa di cui si sente la mancanza non è certo la consolazione sul come saremo bensì è la necessità di conoscere lo stato reale del presente che viviamo e cosa si fa per renderlo meno dannoso e pericoloso.

La compattezza che dimostra la società nell'essersi messa a disposizione per dare un concreto aiuto al prossimo, è encomiabile sicuramente ma, personalmente, in questo vedo più timore che speranza perché l'inevitabile crisi economica che seguirà sarà il principale motivo di un inasprimento per deteriorare ancora di più un clima sociale già messo a dura prova.

Comunque una nota di ottimismo ci vuole: in questi giorni bui i proclami, inutili ed insignificanti, dei nostri piccoli politici locali si sono fatti meno frequenti e questo è già una buona cosa!

Giampiero Tamburi