Per chi vuol sentire la verità, senza pennellate politiche di destra o di sinistra, è questa:
Denuncia
delle...
...ZONE
DEGRADO PERMANENTE
a
cura di Perugia:Social City
IL DEGRADO DEL VERDE
PUBBLICO A PERUGIA?
Non può essere
risolto con provvedimenti che non hanno nessuna possibilità di
migliorarlo.
Il parco della
Pescaia, così i giardini del Frontone; l'area verde di Santa
Giuliana; il vallone Sant'Anna; il parco Rimbocchi; il parco Chico
Mendez; il parco Pian di Massiano; il Parco Sant'Angelo; il parco
di Montegrillo, il parco di Lacugnano e altri spazi verdi di Ponte
San Giovanni e delle zone limitrofe del nostro comune, tanto per
citarne alcuni tra i maggiori, soffrono della stessa malattia:
degrado ed incuria. Ne leggiamo quotidianamente le cattive cronache
su tutti i quotidiani locali.
Insistere nel voler,
a tutti i costi, attuare questa politica perdente nei confronti del
verde pubblico, significa non voler rendersi conto di ciò che sta
succedendo e come, questo aspetto culturale importante per la
socializzazione tra i cittadini, venga di fatto abbandonato a se
stesso in un deterioramento dal quale non si potrà mai più tornare
indietro.
La
desertificazione che si lamenta non è tanto per il verde che
scompare ma per il degrado che piano piano, ma in maniera
irreversibile, si sta trasformando,
con il passare del tempo, in
strutture fatiscenti
che danno solo l'immagine di quello che potevano essere in tempi
passati le quali, molto
spesso, diventano terra di confine per commettere crimini
intollerabili sulla
gente o mercato per consumo e spaccio di droga, quando non sono
dormitori per chi è senza dimora e per soggetti invisibili alle
Forse dell'Ordine.
I
nostri amministratori,
consapevoli di tutto questo degrado, hanno pensato
di fermarlo riprendendo una
strada che la Giunta
precedente aveva iniziato a percorrere
proponendo
ed approvando
il progetto "Adotta
il Verde"
che,
all'evidenza dei fatti
sta completamente fallendo. Come pure irrilevante è stato e
tutt'ora si persevera in questo errore,
nelle pieghe della "Giornata Mondiale della Terra", attribuire
alle Associazioni cittadine la cura dei medesimi parchi senza, tra
l'altro, garantire una copertura finanziaria adeguata.
In
effetti, in questi termini, le cose sono restate come prima, se non
peggiorate. Nulla è cambiato se non il fatto che le Associazioni
affidatarie che hanno firmato si adoperano, per tenere alto il tono
della cosa, ad organizzare incontri e manifestazioni ludo-ricreative
pur essendo coscienti che non è questo il modo di ridare una dignità
perduta. In nome della collaborazione, per dimostrare che veramente
le sorti dei nostri spazi verdi stanno a cuore, ogni tanto si
prendono scopa e paletta e vanno a ripulire la sozzeria che gente
incivile lascia al suo passaggio. Ma tutto qui! E il verde nonché le
strutture e gli arredi che contengono, continuano ad invecchiare e ad
essere terra della malavita.
Giampiero
Tamburi (Coordinatore
Perugia: Social City)
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