Ma
non è assolutamente così!
Il
nostro patrimonio sociale e culturale, quali i nostri spazi verdi
rappresentano, sono una cosa ben diversa e, diversamente, vanno
trattati e presi in considerazione se vogliamo che i medesimi siano
degli spazi adeguati alle esigenze dei cittadini.
Si
parla in questi giorni e forse anche si "sparla",
dell'approvazione, da parte della Giunta comunale, della delega di
funzioni all'AFOR, attribuendogli , per questa necessità, un
importo mensile previsto pari a circa 41.600 euro (che a parer mio
non serve neanche per far tirare fuori dall'astuccio lo strumento
per fare della musica!).
Ma
attenzione: subito dopo puntualizzano che non è in fase definitiva
perché c'è da aspettare l'approvazione del bilancio a fine
febbraio che, tradotto dal politichese vuol dire: "Attenzione si
può anche verificarsi che questi quattro soldi potrebbero essere
meno o addirittura non essere attribuiti a questa necessità se non
vengono trovati nelle pieghe delle nostre spese e delle nostre
necessità". Le priorità di intervento sono importanti per la
politica e non guardano in faccia a nessuno!!!
Ma
poi, qual'è la logica delle priorità nella gestione del verde che
passa sotto la lente di giudizio dei nostri amministratori/politici?
Quella
delle necessità dei cittadini, a prescindere da quale parte della
città abitino, oppure quella di discriminare le situazioni e le
problematiche, secondo la distanza dal centro storico?
Più
sono lontani dal "salotto buono" e meno sono considerate?
"Ai
posteri l'ardua sentenza!".
L'AFOR
(Agenzia Forestale Regionale) è importante per la buona salute del
verde pubblico ed è fuori di dubbio che il loro lavoro è necessario
per mantenere i parchi in buona salute ma, purtroppo, non è tutto
ciò che occorre per far spendere di salute i polmoni verdi della
nostra Perugia.
E
qui torniamo a ciò che ho scritto prima; che i nostri
politici/amministratori vedono il verde come una azienda agricola
mentre, invece, ha ben altre funzioni e scopi.
Ed
in questa visione errata si dimenticano (qualcuno direbbe
volutamente) di ciò che un'area attrezzata, quale dovrebbe essere
uno spazio verde pubblico con un minimo di decenza, dovrebbe
garantire ai propri fruitori: gli arredi e attrezzature ludiche,
panchine, tavolini, staccionate mancanti su crinali pericolosi, campi
da bocce da tempo non più utilizzati che dovrebbero essere tolti o
convertiti in qualcosa di più utile che non siano spazi per i
bisognini degli amici cani, o quant'altro necessario, compresi i
bagli pubblici che, in quasi tutti se non in tutti i parchi mancano e
dove esistono (vedi il vallone Sant'Anna) da una vita sono chiusi e
non utilizzabili.
Poi,
"dulcis in fundo" di questo post, scusandomi con chi non sopporta
critiche nei confronti delle proprie ideologie e sui comportamenti
dei propri rappresentanti politici, non posso fare a meno di
riportare un passo dell'intervista fatta dal detentore della delega
comunale al verde pubblico che, secondo la mia opinione, non è che
corrisponda molto alla realtà delle cose e, sempre secondo in mio
parere, è più un discorso politico che altro:
..."Sulla
base della positiva esperienza dell'anno 2017 è intenzione del
Comune improntare la delega in un'ottica di risultato sempre più
attenta...".
(come
dalla nota stampa della Giunta del 03/01/18).
Se
i risultati del 2017 sono definiti "positivi" i nostri
amministratori si sono accontentati di poco!
Per
quanto riguarda poi il discorso di "impostare la delega in
un'ottica di risultato sempre più attenta" mi sembra talmente
"lapalissiana" che, un'affermazione del genere può essere
detta solo con una perfetta valenza del "dire tutto senza dire
nulla"; vorrei vedere che fosse impostata diversamente.
C'è
ancora molto da fare con il verde pubblico nella nostra città ma,
sicuramente, con questi "aglietti" lontano non si va!
Giampiero
Tamburi
(Coordinatore
Perugia: Social City)