Senza tema
di sbagliare, perché i fatti sono chiari e incontrovertibili, il
verde pubblico nella nostra città è arrivato ad un punto di degrado
molto più che precario e quasi irreversibile.
Ma l'aspetto
molto più preoccupante di queste situazioni è che la politica che
il Comune sta adottando è, oltre che inesistente ed inadeguata,
dannosa. Un atteggiamento che mira più che altro a mettere in
evidenza l'aspetto formale delle situazioni, come i miseri interventi
di inaugurazione di alcuni spazi, tra le altre cose messi a punto con
i soldi dei privati, come il parco Di Santa Lucia, come quello di
Ponte Valleceppi, o ancora quello di Lacugnana, pagato in toto dalla
Regione, piuttosto che intervenire concretamente per migliorare lo
stato di estremo degrado delle strutture che, nei vari parchi, sono
di fatto non più agibili quando addirittura pericolose per chi cerca
di utilizzarli.
Per non
parlare poi di quel tentativo ridicolo (ancora in atto),
inefficiente, inadeguato e palesemente con il sentore di mera
scappatoia, di affidare il verde alle Associazioni cittadini che di
fatto non ha procurato (e non procurano) nessun risultato, se non
quello di utilizzare i medesimi come spazzini per pulire, ogni tanto,
l'immondizia lasciata da chi è maleducato e non rispettoso del
prossimo per poi, dopo qualche tempo, ricominciare da capo in un
rincorrersi senza fine; Una politica tesa solo al mero risparmio, al
solo scopo di dimostrare la propria bravura a far quadrare i conti e
non come se il bene pubblico di un verde adeguato e nelle condizioni
di poter essere fruibile, fosse un diritto inalienabile ma,
considerato alla stregua di una cosa di secondaria importanza quando
non anche superflua.
Ma visto
che, comunque, la politica di chi ha la responsabilità di questa
importante delega si deve far vedere attiva e attenta, si inventano
provvedimenti che, più che altro, sono di facciata e molto spesso
non realizzabili da un punto di vista pratico, come l'ultima trovata
dell'anno scorso, di voler mettere dei chioschi in sei o sette
maggiori parchi, dando per impegni dei termini capestro, sia dal
punto di vista pratico che economico per chi dovrebbe ottenere questi
contratti, affrontando spese e lavoro che vanno abbondantemente al
disopra dell'aspettativa di guadagno che il progetto stesso dovrebbe
garantire.
Ma, in effetti, cosa ha fatto e cosa sta facendo la
maggioranza e perché no, anche l'opposizione per questo grande
problema? Proprio nulla o quasi! Dal canto suo chi gestisce il Comune
ha degli obbiettivi, come detto sopra, di un massimo risparmio
possibile a prescindere da tutto, intervenendo sui costi di questo
servizio ed operando per abbassarli al massimo: ciò è dimostrato da
quanto ha messo a disposizione nel suo bilancio per gli interventi
(taglio dell'erba stagionale e manutenzione ordinaria) affidati
all'Agenzia Forestale dell'Umbria, tagliati effettivamente in un solo
colpo di un terzo del suo effettivo costo e, negli anni successivi a
questo irragionevole provvedimento, stanziare sempre la stessa
inadeguata somma pur sapendo che le necessità e gli interventi da
effettuare sarebbero cresciuti in modo eponenziale. E l'opposizione?
Come si adopera per contrastare questo atteggiamento di "va bene
così e basta"? Nulla anche lei!
Se in un
primo momento sembrava che fosse un argomento con il quale
contrastare l'atteggiamento della maggioranza e metterla davanti alle
propri responsabilità, ora come ora, non sembra più interessare
neanche loro (almeno da un punto di vista sostanziale). Si può
seguitare in questi termini? Se volgiamo toccare il fondo si!
Giampiero
Tamburi