Bonifica
"ambientale e sociale" del parco Pietro Aretino di Perugia.
Ieri,
6 Luglio '17 con il patrocinio di Perugia: Social City, c'è
stata una riunione con i rappresentanti dei condomini interessati al
problema dell'uso improprio del parco in questione.
Tutti
abbiamo concordato nell'agire, per risolvere questo annoso
problema, attraverso la raccolta delle firme per una petizione da
presentare a suo tempo al Sindaco Andrea Romizi perché metta in atto
tutti gli strumenti a sua disposizione per far cessare questo stato
di cose.
Si
riporta il testo della suddetta petizione onde sensibilizzare
l'opinione pubblica sul problema, che investe tanto la salute
psico-fisica dei residenti, quanto l'uso scorretto che del parco
viene fatto:
"Petizione
al Sindaco di Perugia
Avv.
Andrea Romizi
Bonifica
"ambientale e sociale" del parco Pietro Aretino di Perugia.
Con
il principio che la libertà e i diritti di una persona o di un
qualsiasi gruppo, cessa quando sovrasta e calpesta i diritti e le
libertà altrui, i firmatari della presente petizione, residenti di
via L. Ariosto, dove le abitazioni sono collocate proprio a ridosso
del parco in questione, chiedono al Signor Sindaco che metta in atto
tutti gli gli strumenti a sua disposizione per far cessare
immediatamente l'uso improprio del parco stesso.
Un
necessario ed immediato intervento risolutore giustificato da un
atteggiamento scorretto, già da moltissimi anni in atto, in quanto
tutte le settimane e qualche volta, per più di una volta la
settimana, dal primo pomeriggio fino a notte fonda (4/5 della mattina
successiva) si svolge su questo parco un uso che non tiene conto
delle esigenze altrui, utilizzando, il medesimo, come sede impropria
che rende l'aria non respirabile per gli odori molesti dovuti al
continuo utilizzo del barbecue, come per i fastidiosi ed incessanti
schiamazzi dovuti all'eccessivo uso di alcool e di birre
illegalmente vendute e consumate; come pure dagli nauseabondi odori
esalanti dagli angoli adibiti a toilette a cielo aperto, con tutte le
conseguenze per la mancanza di norme igenico-sanitarie, come si può
facilmente immaginare.
Un
atteggiamento di estrema maleducazione che, purtroppo dura da
svariati anni, durante i quali, i residenti si sono appellati, nel
modo più civile possibile, a tutte le autorità che avrebbero dovuto
intervenire, per interromperne questo stato di cose, ma, come è
evidente, questi appelli si sono rivelati alquanto inutili.
A
questo punto, i residenti non possono più, pena la perdita della
salute psico-fisica, sopportare ulteriormente uno stato di cose così
serio e pericoloso e,
per l'ennesima volta, intendono chiedere, attraverso questa
petizione, un intervento
risolutore per riportare lo stato di
degrado, ambientale e sociale, a quella
normalità da molto tempo perduta,
appellandosi
al
dovere che il Comune ha verso i propri amministrati."
Giampiero
Tamburi (Coordinatore
P:SC)