La fruibilità del verde pubblico.
OLTRE LA SICUREZZA...
...a "Perugia: Social City" interessa dare soluzione ad un altro problema per le quali le politiche comunali non hanno saputo minimamente risolvere a favore dei cittadini:
LA FRUIBILITÀ DEL VERDE PUBBLICO!
Dopo il post (leggi qui) sulla necessità di una maggiore sicurezza nella nostra città, mettendo in assoluta evidenza come la politica comunale dei vari partiti, tanto di destra che di sinistra, ha fallito in pieno (con le sue inefficienti soluzioni adottate fino ad ora), avendo, comunque cura da parte nostra di tacere per vergogna, quei momenti di completa follia che, per fortuna di rado, prendono ai nostri amministratori (vedi l'ipotesi della Fontivegge armata), evidenziando che nulla di nulla hanno messo in atto, di concreto, per favorire la prevenzione, se non specchietti per le allodole che, comunque, non hanno minimamente turbato, ingannato o fermato i malviventi, come le feste e i mercatini, organizzati sulle piazze e sui parchi, oppure l'altra cosa che ha il sapore del grottesco; riempire di telecamere la città, motivando questo inutile provvedimento come deterrente agli atti criminosi e quindi pensarlo come un ottimo sistema preventivo, in sostanza, con questi risibili interventi, dobbiamo ammettere che una cosa gli è riuscita bene; far coniugare la situazione di "minima sicurezza" con il concetto di " massima incertezza"!
Come si diceva, lasciata da parte la questione della poca sicurezza, un altro grandissimo problema interessa l'Associazione "Perugia: Social City"; problema che la stessa politica comunale inadeguata non ha avuto la capacità di risolvere o, quantomeno di migliorarne le condizioni in cui l'hanno trovata quando sono andati, delegati da noi cittadini, ad amministrare i nostri affari in Comune e stiamo parlando delle condizioni del "VERDE PUBBLICO".
La politica del Comune che ha gestito, fino ad ora il verde, ha del tutto sbagliato ogni intervento che ha messo in atto.
Per cinque anni, chi doveva intervenire, l'ha fatto in una maniera poco adatta per gestire e risolvere questa problematica per riportare gli spazi alla normalità, mettendo solamente in essere provvedimenti (chioschi di ristoro nei parchi, assegnazione dei parchi ad associazioni cittadine senza garantirgli la copertura economica necessaria, ed altri inattuabili provvedimenti) che, in definitiva, si sono rivelati del tutto inefficienti (se non dannosi) per le soluzioni dei problemi ma che, nel contempo, hanno dato la possibilità, a chi deteneva la delega in Comune, di scaricare in futuro le colpe su chi le colpe non le ha, se non quella di essere caduto in un tranello architettato in modo così geniale.
Dove volgi lo sguardo trovi spazi completamente dimenticati o, dove sono intervenuti, lo hanno fatto e lo stanno facendo, in un modo non del tutto comprensibile: solo tagli dell'erba effettuati in modo grossolano e rapido con il palese intento di risparmiare sui costi, sul personale e sul tempo. Tutto ciò giustificato con la continua "cantilena" che l'amministrazione ripete da sempre come giustificativo: "Mancano i fondi economici per una gestione ottimale"! Ma dando questa giustificazione non si è mai presa la "briga" di far conoscere ai cittadini, spiegandolo, quale priorità ha dato al decoro del verde pubblico quando ha discusso ed approvato i suoi bilanci economici!
E in queste condizioni ha la presunzione di candidarsi "Capitale verde d'Europa"?
Giampiero Tamburi (candidato Consigliere comunale nella lista civica
"PERUGIA CON IL CUORE")