Vediamo che area tira...

07.09.2019

L'estate è quasi passata e il Comune è sempre lì .

"VEDIAMO CHE AREA TIRA!" (nei corridoi e nelle stanze del potere).

Mai un detto è stato così azzeccato (anche per l'amministrazione del nostro Comune) perché il vento che ti viene addosso porta con se rumori e odori che ti permettono di percepire ciò che in futuro sarà!

Naturalmente anche Palazzo dei Priori, qui da noi a Perugia, non sfugge a questa regola.

Forse il punto dove iniziare per collocarsi, sempre comunque in posizione lontana dalle dannose prospettive di appartenenza ad un qualsiasi partito, onde poter difendere o contraddire, secondo i propri punti di vista (che non sono le verità assolute), la nuova maggioranza che si è venuta a creare in Comune non è questo ma, soprattutto preoccupato nel vedere come e con quali equilibri il voto del 26 maggio 2019 ha riconfermato il sindaco uscente, per la serie " neverending story Re Mizi II°", mettendogli in mano, ancora per cinque anni, lo scettro del potere politico, in maniera assoluta e più pericolosa della precedente, non ne ho potuto fare a meno.

Come si diceva, se anche il punto di partenza non fosse questo, sicuramente le considerazioni che sto esponendo servono a fare un quadro abbastanza sufficiente per rendere chiari alcuni punti fondamentali o, quantomeno, per individuare i punti nevralgici; se vuoi i virus che potrebbero determinarne in futuro la non sopravvivenza dell'attuale compagine amministrativa, per lo meno secondo i miei dubbi che non ho dato la mia anima a nessun partito e non sono un politico (e di questo me ne compiaccio)!

Nulla ha stravolto nulla ma aver avuto in regalo per la propria coalizione, dai votanti perugini, il 59,8% dei consensi nelle votazioni amministrative del 26 maggio, come base per poter governare la città, non è assolutamente da poco!

È anche vero, del resto, che una maggioranza è una maggioranza e come tale, anche se fosse solo del 50 e 1 per cento, avrebbe ugualmente trovato lo strumento giusto per imporre le proprie volontà sulle scelte per risolvere i problemi che ha Perugia, a modo del più forte, come succede per qualsiasi altro Comune di qualsiasi altra città!

Se poi ci mettiamo sopra al piatto della bilancia il fatto che la poca opposizione che riescono ad organizzare non brilla certo di una omogeneità di vedute (come del resto non ha brillato in passato), i giochi sono extra fatti!

Ma, il muro impenetrabile per gestire la città che si è costruito il centro-destra, in verità molto più destra che centro a vedere i partiti che si sono portati a casa il maggior "cestino" colmo di voti, è praticamente insuperabile per un altro aspetto molto più preoccupante per il buon andamento della democrazia nostrana, venendo alla luce, per chi lo vuol vedere, nel modo che più chiaro non si può (nemmeno con il candeggio)!

La maggioranza della legislatura 2014-2019 era, tutto considerato, una maggioranza che si teneva in bilico su di uno sgabello a due gambe.

Lo scontento di alcuni Consiglieri della stessa maggioranza che serpeggiava fin dall'inizio per la scelta obbligata fatta sulla nomina di alcuni Assessori dovuta al famoso "apparentamento" che aveva permesso la vittoria al "Re Mizi I°", si sommava agli scontenti anche per altri Assessori che risultavano in effetti molto sgraditi per quello che facevano e che dicevano, poneva la politica comunale in un equilibrio talmente precario e pericoloso che sarebbe bastato un alito di vento per farla precipitare (cosa che sfortunatamente non si è verificata!).

Un altro motivo di scontento, espresso con continue lamentele da parte sempre di alcuni Consiglieri di maggioranza (diventati poi naturalmente di opposizione), vuoi a ragione o a torto (ma per me più a ragione) si manifestava per il comportamento personale che il "Capo" aveva per le sue continue assenze dai banchi del Consiglio durante le sedute (chi ha buona memoria ricorda chi fosse a farle e come venivano costantemente non recepite).

Ora, nella legislatura attuale, anche se l'opposizione cercherà di "pigolare" il proprio disappunto per come viene condotta la politica amministrativa della maggioranza, senza per altro naturalmente non destando nessuno scompiglio tra gli antagonisti, tutto è al suo posto, secondo una certa logica di comando, per quanto riguarda le cose da fare come e quando farle: almeno fino a quando qualcuno della maggioranza stessa, per ragioni politiche di partito o personali, si alzerà in piedi durante la seduta di qualche Consiglio, batterà il pugno sul bancone e dirà "basta" palesando, come si diceva, il virus assassino che metterà fine ai baci e agli abbracci politici comunali!

A quel punto tutto ricomincerà "daccapo a quindici" e la Democrazia nostrana avrà motivo di respirare una boccata di ossigeno per non morire soffocata!

di Giampiero Tamburi