LA SICUREZZA DELLE STRADE URBANE? Un concetto che assume diversi significati secondo i propri interessi politici!
07.12.2020

"Bibbidi Bobbidi Bu,
le buche in città non ci son più.
Ma
cittadini non state sereni
perché Perugia ha altri
problemi!"
Riguardo al problema delle buche è una
filastrocca che non risponde a verità perché, in città, le buche
stradali esistono e sono un problema reale e pericoloso per chi si
avventura nella "giungla" d'asfalto; ma questo è un altro
problema da affrontare con serietà a suo tempo!
Ora, prendiamo
in considerazione quest'altro concetto: rendere le strade sicure non
vuol dire solo fare un bell'asfalto!
Ascoltiamo pure il malefico
e falso canto delle sirene della politica comunale ma non perdiamo la
coscienza dei reali e gravi problemi di Perugia che debbono avere la
priorità e l'attenzione delle istituzioni onde essere presi in
considerazione e risolti nel minor tempo e nel miglior modo
possibile.
Quando si parla di accessibilità e sicurezza delle
strade, si dovrebbe tenere sempre presente, in prima istanza,
l'assoluta necessità di togliere il più possibile, fino alla
completa sparizione, in un modo immediato e concreto, le barriere
architettoniche che ancora, purtroppo, sono lo specchio di una vera
inciviltà sociale, sia pratica che morale e che discriminano alcuni
cittadini che vengono, di fatto, collocati in una vergognosa lista,
come cittadini di serie B!
Nel 2017 (e dunque non molto lontano
nel tempo), alla Camera dei Deputati è stata approvata una proposta
di legge per coordinare e aggiornare le prescrizioni tecniche
relative all'eliminazione delle barriere architettoniche in tutti gli
spazi pubblici nonché negli edifici pubblici e privati.
Obbiettivo
principale: la ricostituzione (perché già esisteva ma venne a suo
tempo abolita) di una commissione permanente per mettere in atto
l'aggiornamento e la modifica delle prescrizioni tecniche per
l'eliminazione delle barriere architettoniche.
A tale
commissione sarebbe stato demandato anche il compito di un
monitoraggio sistematico dell'attività delle pubbliche
amministrazioni per quanto riguarda i piani di eliminazione delle
barriere.
Tutto saltato! Ma se Maometto non va alla montagna
dovrebbe essere la montagna ad andare da Maometto.Cosa
significa? Che se lo Stato non fa nulla non è detto che le
amministrazioni pubbliche (nella fattispecie il Comune di Perugia e
il Consiglio regionale dell'Umbria) non debbano attivarsi per
soddisfare queste primarie esigenze della collettività!
E per
quanto riguarda il privato? La Corte di cassazione ha chiarito che
non è necessario il permesso di costruire per eliminare le barriere
architettoniche. La sentenza in questione è la 38360/2013 del 18
settembre.
Perciò basterebbe solamente la volontà di
farlo!
Oddio! Qualcuno potrà obiettare che, nel suolo pubblico
di Perugia, delle cose sono state realizzate; come per esempio le
rampe per accedere ai marciapiedi (anche quelle però oramai ridotte
in condizioni pietosissime e in massima parte non agibili).
Un
problema, se fosse stato risolto (!), minimale nei confronti di altri
molto più importanti ma che se fosse stato efficacemente risolto,
avrebbe rispecchiato la vera volontà di andare verso una certa
direzione: ma in effetti così non è stato!
Non è stato
perché?
In quei pochi posti dove sono state fatte, in quanto
nel 99% dei marciapiedi non esistono e in quell'uno per cento dove ci
sono, alla maggior parte di esse ne è impossibile l'accesso perché
fatte male e mantenute anche peggio. E se qualcuno fa tanto di
qualificarle funzionali o non ha compreso bene il problema di chi ha
la necessità di doverle utilizzare o "ciurla nel manico"
strumentalmente.
La maggior parte di esse sono inadeguate al
loro scopo e servono solamente ad apparire alla vista di chi non le
deve percorrere!
Ma questo è solo un
piccolissimo esempio di ciò che dovrebbe essere fatto.
Eliminare
veramente le barriere architettoniche deve essere una assoluta
priorità pubblica e privata ma effettuata in maniera seri e
concreta!
Per questa assoluta necessità "Perugia: Social
city" si rivolge con forza agli amministratori/politici, tutti;
senza distinzione di appartenenza a qualsivoglia partito, tanto di
destra quanto di sinistra, ognuno secondo le proprie competenze,
perché siano solleciti a risolvere questo problema attraverso
momenti di discussione concreti nelle Commissioni competenti in
materia del nostro Comune con una maggiore sensibilità a questo
problema per attivarsi onde realizzare un programma serio per poter
costruire una città che dia serenità e protezione specialmente a
coloro che non ne possono fare a meno!
Giampiero Tamburi