LA POLITICA COMUNALE CAVALCA UN “CIUCO” e vuol farci credere che è un “destriero”!

Oggi parliamo dell'aumento della criminalità urbana derivante da un errato comportamento delle amministrazioni comunali e vediamo come, la politica di chi agisce, sia capace di strumentalizzare la questione a suo vantaggio facendoci al contrario credere, senza che ne abbia un reale merito, che fa di tutto per tenere sotto controllo le situazioni.
Questo è, in effetti, esattamente quello che succede nel Comune di Perugia.
-Cavalcando un "ciuco", re Mizzi, vuol far credere ai suoi sudditi che è in groppa ad un "destriero" che nessuno uguaglia in bellezza ed in destrezza-.
Così la racconteremmo noi di "Perugia: Social City", se fosse una fantasia; ma purtroppo è realtà.
Una triste realtà che racconta una strana favola quando, il nostro sindaco Andrea Romizi, il suo fidato assessore ai lavori pubblici Otello Numerini e la sua giunta, per intero, ci vogliono far credere che un quartiere si riqualifica solo mettendo, dopo anni e anni di totale abbandono, un poco di bitume alle strade e avendo la sfrontatezza di farsi vedere nel luogo dell'avvenuto rinnovo stradale per significare e prendersi il merito di quanto siano vigili e disponibili a far risorgere dalle ceneri in cui si trovano i disperati quartieri; bombardati quotidianamente da atti criminali che ne minano la stabilità, sia fisica che materiale, dei suoi residenti.
Recentemente, questa sorte e questo scenario, stà toccando al quartiere di Porta Sant'Angelo domani chissà a chi!
Se fosse vero che un poco di bitume (comunque dovuto alla cittadinanza come atto di una normale manutenzione del bene pubblico) allontanasse la criminalità allora avremmo definitivamente risolto ogni problema.
Ma la questione è di ben altra consistenza da mettere in atto dall'amata politica comunale.
Forse i nostri politici/amministratori comunali non vogliono prendere in considerazione (o più verosimilmente non possono) che il far percepire dai residenti il proprio quartiere come zona relativamente sicura, passa per un'altra strada ben diversa che rendere le strade lisce!
Evitare le inciviltà materiali e sociali; ecco cosa conta di più.
I segni ben visibili da tutti come, tanto per citarne alcuni, i giardini sporchi e con scarsa ed insufficiente manutenzione, magari con la presenza di siringhe usate ed abbandonate, atti di vandalismo ed edifici abbandonati senza un costante ed efficiente controllo nel tempo e non come una tantum ogni due o tre anni (o quando c'è qualche esplicita denuncia) onde evitare abusi di occupazioni, immondizia lasciata per troppo tempo in strada, ecc, possono aumentare la sensazione di insicurezza, favorita da sentimenti di sfiducia nelle istituzioni locali, dando l'idea (forse reale) che i cittadini siano abbandonati a loro stessi.
Come si diceva, la proliferazione nel quartiere di queste inciviltà materiali non solo può contribuire in diversi modi ad alimentare il senso di insicurezza e la paura del crimine ma, soprattutto, portare verso una situazione di degrado sociale che dà il "la" per una comunità impaurita e insicura.
Comunità che diventa sempre meno disposta a tutelare, direttamente ed indirettamente i beni pubblici e le proprietà dei vicini.
Da ciò, è evidente, che tutto questo stato di cose contribuisce a peggiorare la qualità della vita e ad aumentare il numero dei reati e degli atti di criminalità; grandi o piccoli che siano.
Un circolo vizioso la cui responsabilità cade solo sulle spalle di chi amministra il Comune, con la sua errata politica di voler pensare che sia sufficiente solamente asfaltare i vicoli della città!
Giampiero
Tamburi (Perugia: Social City)