I nostri connazionali di Crimea.
"Perugia: Social City"
(Associazione che guarda lontano)
(da Wikipedia-Crimea):
"Nel 1942, a causa dell'avanzamento della Wehrmacht in Ucraina e in Crimea, le minoranze nazionali presenti sul territorio, compresi gli italiani in Crimea, finirono deportati con l'accusa di collaborazionismo seguendo l'infelice destino della minoranza tedesca, già deportata nell'agosto 1941 durante l'Operazione Barbarossa.
Nel 1991 con l'indipendenza dell'Ucraina ha assunto il nome di Repubblica autonoma di Crimea. Nel 2014 la Crimea è stata di fatto annessa alla Russia a seguito di un referendum popolare avvenuto il 16 marzo, non seguito da osservatori accreditati presso paesi occidentali, in cui il 95,4% dei votanti ha votato per l'annessione alla Russia. Unione Europea e NATO non riconoscono l'annessione della Crimea e hanno adottato sanzioni politiche ed economiche nei confronti della Federazione Russa.")
I NOSTRI CONNAZIONALI DI CRIMEA!
È bello vedere che nell'assolata e caldissima Perugia non tutto si ferma per la mancanza di "energia estiva" e che la politica comunale è sempre attiva.
La neonata Giunta comunale fa sentire il proprio forte vagito accogliendo una mostra che ci rammenta come i nostri connazionali (un numero di 500 individui su di una popolazione di circa 2 milioni) cercano di far valere i propri diritti di una minoranza consapevole del proprio ruolo, nella vituperata e vessata Crimea che, dall'antichità fino ai nostri giorni, (leggi qui per saperne di più:
https://www.agi.it/estero/crimea_salvini_putin_russia_ucraina-4180196/news/2018-07-21/ )
c'è stato sempre chi la lasciava e chi, con forza, la voleva tra le sue braccia.
E forse ora Putin l'ha voluta perché rappresenta un sicuro porto di ingresso per l'Europa (sia politica che commerciale),.
Da canto suo il nostro Ministro dell'Interno, Matteo Salvini, quale uomo attento a questi accadimenti, non poteva essere insensibile del ruolo che il "referendum popolare", con il quale veniva annessa alla Russia la stessa Repubblica Popolare, avrebbe avuto nel contesto strategico generale geografico e politico; tanto è vero che l'Italia fu la prima ed unica nazione europea ad esprimere la volontà di riconoscerne la legittimità.
Ora auspichiamo che, da parte della nostra giovane Giunta comunale, questo modo di riconoscere e denunciare i sacrifici, le discriminazioni, le violenze e quant'altro subito dai nostri connazionali venga accolto, con lo stesso entusiasmo e lo stesso interesse, attraverso tante altre "mostre fotografiche", dove, in tutte le parti del mondo sono avvenute; dall'America all'Africa, dall'Asia ed in qualsiasi altro posto dove si sono ignominiosamente consumate e fermamente ed egualmente, voglia denunciare chi sia stato a metterle in atto: non solo il comunismo ma anche il nazismo, il fascismo o qualsiasi altra ideologia possibile che si sia resa responsabile di tali comportamenti!
Perugia 09 luglio 2019
Giampiero
Tamburi (Perugia: Social City)