Facebook e le migrazioni

Facebook e le migrazioni

Facebook ti può dare molto come ti può togliere molto!
L'avevate mai pensato sotto questo aspetto?

È come una medicina, un ricostituente che ti può rimettere in sesto ma, se sbagli ad assumerne le dosi giuste, ti distrugge, ti annienta , di azzera!
A parte la nostra necessità di protagonismo che ci porta a raccontare tutto delle nostre giornate; da quanto zucchero mettiamo nel caffè della mattina fino a quale pigiamino o camicia da notte mettiamo per andare a letto, passando per tutto ciò che facciamo o che ci capita, di bello o di brutto nella giornata. Oppure dove, quando e come andiamo in ferie; quale costumino mettiamo per il mare, (ecc...ecc...ecc...) sono pochi gli argomenti seri che trattiamo e, quando lo facciamo, forse, non nel modo corretto che dovremmo!
Poi, in questo "bailamme" di tutto e di più, se ci mettiamo sopra anche la peculiarità della mente umana che, per semplificare il tutto e renderci la vita più semplice, tende a schematizzare i problemi e le loro soluzioni; vedere il torto o la ragione sempre completamente da una parte o dall'altra, classificando gli stessi come bianchi o neri, come di destra o di sinistra (quando parliamo di politica), schiacciandoli ai rispettivi poli senza prendere in minima considerazione le sfumature di grigio che esistono (in modo naturale) al centro degli stessi, il gioco è fatto!
Una "pigrizia" mentale che ci fa comodo ma che, penso, sia alla base di come egoisticamente ci comportiamo gli uni verso gli altri volendo, a tutti i costi, la ragione senza fare un minimo sforzo per capire quella degli altri!
Tutti i problemi, da quelli sociali, a quelli politici, passando per quelli culturali, economici, della globalizzazione e della (parola che ora va molto di moda) sovranità e diritto alla autodeterminazione della nostra Nazione.
Prendendo in considerazione il problema che in questo momento riscuote il maggior interesse e la maggiore attenzione di tutti noi e cioè il problema dell'immigrazione, e "sbirciandolo" dall'angolazione di ciò che si legge nel Social nominato sopra, dobbiamo ammettere che l'argomento, così serio e determinante per l'Italia quanto per l'Europa intera, viene trattato in maniera a dir poco superficiale quando non con argomenti che, di fatto, sviano completamente dall'essenzialità e dalla serietà con cui dovrebbe essere considerato.
Intransigenza assoluta, da una parte, nel negare certi diritti che spettano all'umanità in quanto tale; come dall'altra un eccessivo "buonismo" (parola coniata di recente che vuole dire tutto e non vuol dire nulla), adatto solo a non voler vedere la questione con la giusta prospettiva e "dare a Cesare ciò che è di Cesare" (bella citazione!).
Poi, e qui veramente mi cascano le braccia (e qualcos'altro), quando si mette in rapporto questa "migrazione" con quella dei nostri padri e dei nostri nonni, in Germania, in Francia e negli Stati Uniti Americani, non posso fare a meno di pensare a quanto tempo e quanto intelletto sprechiamo per stare dietro a questioni serie con un atteggiamento mentale scorretto.
Scorretto perché senza una similitudine, seppur minimamente parziale, tra un problema ed un altro perché, la nostra migrazione, avvenuta nei secoli scorsi, rispetto a ciò che avviene ora, in un diverso contesto, sia sociale, sia culturale, sia storico quanto politico che non è minimamente paragonabile con ciò che accade ora.Pensiamoci in attimino con obbiettività così potremo accorgerci degli sbagli enormi di valutazione che facciamo per questi serissimi argomenti!