È
come una medicina, un ricostituente che ti può rimettere in sesto
ma, se sbagli ad assumerne le dosi giuste, ti distrugge, ti annienta
, di azzera!
A
parte la nostra necessità di protagonismo che ci porta a raccontare
tutto delle nostre giornate; da quanto zucchero mettiamo nel caffè
della mattina fino a quale pigiamino o camicia da notte mettiamo per
andare a letto, passando per tutto ciò che facciamo o che ci capita,
di bello o di brutto nella giornata. Oppure dove, quando e come
andiamo in ferie; quale costumino mettiamo per il mare,
(ecc...ecc...ecc...) sono pochi gli argomenti seri che trattiamo e,
quando lo facciamo, forse, non nel modo corretto che dovremmo!
Poi,
in questo "bailamme" di tutto e di più, se ci mettiamo sopra
anche la peculiarità della mente umana che, per semplificare il
tutto e renderci la vita più semplice, tende a schematizzare i
problemi e le loro soluzioni; vedere il torto o la ragione sempre
completamente da una parte o dall'altra, classificando gli stessi
come bianchi o neri, come di destra o di sinistra (quando parliamo di
politica), schiacciandoli ai rispettivi poli senza prendere in minima
considerazione le sfumature di grigio che esistono (in modo naturale)
al centro degli stessi, il gioco è fatto!
Una
"pigrizia" mentale che ci fa comodo ma che, penso, sia alla base
di come egoisticamente ci comportiamo gli uni verso gli altri
volendo, a tutti i costi, la ragione senza fare un minimo sforzo per
capire quella degli altri!
Tutti
i problemi, da quelli sociali, a quelli politici, passando per quelli
culturali, economici, della globalizzazione e della (parola che ora
va molto di moda) sovranità e diritto alla autodeterminazione della
nostra Nazione.
Prendendo
in considerazione il problema che in questo momento riscuote il
maggior interesse e la maggiore attenzione di tutti noi e cioè il
problema dell'immigrazione, e "sbirciandolo" dall'angolazione
di ciò che si legge nel Social nominato sopra, dobbiamo ammettere
che l'argomento, così serio e determinante per l'Italia quanto
per l'Europa intera, viene trattato in maniera a dir poco
superficiale quando non con argomenti che, di fatto, sviano
completamente dall'essenzialità e dalla serietà con cui dovrebbe
essere considerato.
Intransigenza
assoluta, da una parte, nel negare certi diritti che spettano
all'umanità in quanto tale; come dall'altra un eccessivo
"buonismo" (parola coniata di recente che vuole dire tutto e non
vuol dire nulla), adatto solo a non voler vedere la questione con la
giusta prospettiva e "dare a Cesare ciò che è di Cesare" (bella
citazione!).
Poi,
e qui veramente mi cascano le braccia (e qualcos'altro), quando si
mette in rapporto questa "migrazione" con quella dei nostri padri
e dei nostri nonni, in Germania, in Francia e negli Stati Uniti
Americani, non posso fare a meno di pensare a quanto tempo e quanto
intelletto sprechiamo per stare dietro a questioni serie con un
atteggiamento mentale scorretto.
Scorretto
perché senza una similitudine, seppur minimamente parziale, tra un
problema ed un altro perché, la nostra migrazione, avvenuta nei
secoli scorsi, rispetto a ciò che avviene ora, in un diverso
contesto, sia sociale, sia culturale, sia storico quanto politico che
non è minimamente paragonabile con ciò che accade ora.Pensiamoci
in attimino con obbiettività così potremo accorgerci degli sbagli
enormi di valutazione che facciamo per questi serissimi argomenti!