È naturale vedere...

"Perugia: Social City"
(Associazione di gente che va, gente che viene).
È NATURALE VEDERE,...
...ed è un diritto indiscutibile, come, da un gruppo di valutazione politica, nella fattispecie "Perugia: Social City", su Facebook, gente che va e gente che viene.
Ma
perché qualcuno se ne va?
Poco naturale sono i motivi che
sottendono l'abbandono del gruppo da parte di qualcuno che trova
motivo di farlo perché intollerante su certe posizione che lo stesso
gruppo prende, rispetto a certi personaggi politici ed ai loro
comportamenti pubblici o chi ne chiede l'adesione non entrando in
pieno nello spirito di intervento dello stesso.
Può piacere o
non piacere ma va accettata come realtà perché "Perugia:
Social City" è stata sempre chiara e si è sempre dimostrata
coerente nei suoi intenti e nei suoi principi, affermando ogni volta
che se ne è presentata l'occasione, di cosa ne pensa dei
comportamenti dei partiti e delle loro dannose e vecchie ideologie e
di come, per poterle affermare nella società italiana, dallo Stato
fino ai Comuni, i vari personaggi politici, mettono in atto strategie
che nulla hanno a che vedere con la necessità che hanno i cittadini
di vedere risolti i loro problemi; economici, sociali, culturali e
quant'altro è necessario per il benessere della Nazione e della
collettività, a prescindere di quale partito e di come la si può
pensare.
Da questa valutazione non escludiamo nessuno di quei
partiti, movimenti o come amano farsi chiamare: che fossero di destra
o di sinistra li tolleriamo per l'evidenza della loro esistenza, ma
non li condividiamo.
"Perugia: Social City" non
professa la "rappresentanza politica diretta" perché non
realizzabile ed irreale in una società che non vuole l'anarchia ma,
seppur li tolleriamo non risparmiamo critiche ai loro politici se non
agiscono secondo criteri di oggettività, come siamo d'accordo con
chi si dimostra onesto e chiaro nelle sue scelte perché "Perugia:
Social City" valuta le questioni sui singoli problemi e non
sulle parti politiche che li vorrebbe risolti secondo i propri
criteri di valutazione.
Noi, seppur piccoli come siamo, abbiamo
la presunzione di dimostrare che la politica si può cambiare e che
deve prendere un'altra strada che non sia quella della
contrapposizione ideologica, fine a se stessa, dei singoli
schieramenti; motivo primo di una dannosa stasi nel procurare
benessere, asservendola ad altre realtà che non sono certo le
nostre.
Quando saremo capaci di portare e far capire questo
messaggio alla gente allora potremo dire che siamo nella strada
giusta per cambiare veramente la situazione.
Perugia 20 giugno 2019
Giampiero
Tamburi (Perugia: Social City)