Assistere i nostri anziani?
"Perugia: Social City - GENTE SENZA PARTITO"
VOGLIAMO LASCIARE I NOSTRI ANZIANI...
...a casa per assisterli meglio? Si ma qual'è questo meglio?

Il commettere crimini verso un anziano (o qualsiasi persona indifesa) deve essere considerata una responsabilità che rasenta un attentato alla vita!
Siamo arrivati, purtroppo, ad organizzare la nostra casa e la nostra vita, con sistemi di sicurezza di ultimissima generazione, sempre pronti ad avere l'ultima tecnologia disponibile sul mercato, per contrastare la criminalità, evitando il più possibile la violazione del nostro domicilio e poi, molto spesso con molta superficialità, mettiamo in casa nostra o di quella dei nostri anziani bisognosi, gente di cui sappiamo molto poco, se non addirittura nulla al di fuori di quello che ci viene detto dall'amica dell'amica della badante che assiste un anziano, per poi, con la nostra impossibilità di fare meglio, ritrovarsi derubati o ancora peggio!
Non è importante dove ne quando succedono questi fatti che rasentano responsabilità gravissime, per chi li compie, che potrebbero procurare anche la morte perché mettono, senza ombra di dubbio, a repentaglio le vite di persone che, fisicamente, non sono in grado di accudire a se stessi o avere la cognizione di pericolo nelle situazioni in cui si potrebbero venire a trovare.
Per questo non possiamo far finta di nulla e che tutto vada bene ma, soprattutto, non possiamo lasciare che le famiglie bisognose si mettano in casa gente di cui non sono sicuri, aldilà della professionalità, della loro integrità morale.
"Perugia: Social City", essendo sensibile a questa problematica dove, per moltissimi nostri concittadini, l'affidamento materiale del proprio congiunto è una costante fonte di insicurezza e di ansia, si rivolge al buon senso nonché alla precisa responsabilità civile, politica e morale di chi ci amministra, a tutti i livelli, sia comunale che regionale, perché prendano in dovuta considerazione questa problematica e si attivino, secondo le proprie competenze, a mettere in atto azioni adatte. avvalendosi anche del contributo delle scuole di formazione professionali e degli agenti che operano in questo settore, per porre in essere l'istituzione di un REGISTRO PUBBLICO dove, chi ha intenzione di dare, con onestà, la propria opera, può chiederne l'iscrizione presentando i propri documenti di riconoscimento e dove, le famiglie si possano rivolgere, per le loro necessità, in tutta tranquillità, favorendo con ciò l'incrocio tra domanda e offerta pubblica, sul mercato dell'assistenza domiciliare privata. In definitiva la famiglia, attraverso questi elenchi, può capire meglio la qualifica dell'assistente coadiutore familiare scegliendo quella, o quello, che sulla base del suo profilo e delle esperienze, risponde meglio ai bisogni di della famiglia che li richiede.
Gli assistenti, invece, grazie a questi registri, sarebbero in grado di aumentare le probabilità di trovare delle proposte di lavoro che si adeguino alle loro peculiarità e le valorizzino. Tenendo presente alche il fatto, non ultimo per importanza, di togliere il lavoro in nero che, oltre ad essere dannoso per l'economia nazionale, offende, oltre chi lo subisce, la dignità della morale sociale.
Questo registro Pubblico o Albo Assistenti Domiciliari Privati, o in qualsiasi altro modo si vogliano chiamare, non è una cosa del tutto nuova perché molte città del nostro Paese l'hanno già organizzato e messo in pratica.
Non ultimo il Comune di Foligno con il quale si potrebbe prendere contatto in quanto, dalla sua già acquisita esperienza, si potrebbero prendere indicazioni per una maggiore e più funzionale organizzazione.
Perugia: Social City, nella prossima legislatura comunale si farà carico presso i nostri rappresentanti perché questa reale necessità diventi una realtà per tutti i cittadini bisognosi della nostra Perugia.
Giampiero Tamburi (Perugia: Social City)
(candidato
nella lista civica PERUGIA CON IL CUORE)