Alla ricerca della sicurezza perduta!

 Perugia 07/07/18

IL VERDE PUBBLICO A PERUGIA? "MI VIEN CHE RIDERE!!!!"

Su un quotidiano di oggi si legge che, una giovane, è stata soccorsa, al parco della Canapina, perché andata in coma etilico (o giù di lì).

Parlare solo di questi termini, di ciò che accade nei vari parchi della città è riduttivo e soprattutto strumentale perché, in quei polmoni (ormai malati) del verde pubblico perugino che dovrebbero servire (in teoria ma in pratica è il contrario) a dare del benessere alla collettività, si sono, si stanno e si riveleranno dei polmoni malati adatti solo a ricevere la peggiore malavita che Perugia può accogliere.

Un esempio per tutti:

Per chi vuol sentire (e vedere) la verità, senza pennellate politiche di destra o di sinistra, si goda il filmato (realizzato solo 6 mesi fa)!

https://www.youtube.com/watch?v=Y5czlCZJblg#action=share

Il parco della Pescaia, come quello della Canapina, così i giardini del Frontone; l'area verde di Santa Giuliana; il vallone Sant'Anna; il parco Rimbocchi; il parco Chico Mendez; il parco Pian di Massiano; il Parco Sant'Angelo; il parco di Montegrillo, il parco di Lacugnano e altri spazi verdi di Ponte San Giovanni e delle zone limitrofe del nostro comune, tanto per citarne alcuni tra i maggiori, soffrono della stessa malattia: degrado e incuria, preziosissima cornice alla prostituzione, allo spaccio, alla tossicodipendenza ed alla dedizione all'alcool.

Ne leggiamo quotidianamente le cattive cronache su tutti i quotidiani locali.

E il Comune cosa fa per contrastare il tutto?

I nostri amministratori, consapevoli di tutto questo degrado, hanno pensato di fermarlo riprendendo una strada che la Giunta precedente aveva iniziato a percorrere proponendo ed approvando il progetto "Adotta il Verde" che, all'evidenza dei fatti sta completamente fallendo. 

Come pure irrilevante è stato e tutt'ora si persevera in questo errore, nelle pieghe della "Giornata Mondiale della Terra", attribuire alle Associazioni cittadine la cura dei medesimi parchi senza, tra l'altro, garantire una copertura finanziaria adeguata.

Insistere nel voler, a tutti i costi, attuare questa politica perdente nei confronti del verde pubblico, significa non voler rendersi conto di ciò che sta succedendo e come, questo aspetto culturale importante per la socializzazione tra i cittadini, venga di fatto abbandonato a se stesso in un deterioramento dal quale non si potrà mai più tornare indietro perché diventata terra di confine per commettere crimini intollerabili sulla gente o mercato per consumo e spaccio di droga, quando non sono dormitori per chi è senza dimora e per soggetti invisibili alle Forze dell'Ordine.